Giovedì 15 novembre presso l'Associazione Immagine per il Piemonte (a Torino, in via Legnano2/b) si apre la stagione degli Aperitivi culturali con la presentazione di un inedito diario di un'amico d'infanzia di re Umberto II. Ne parlano il giornalista Roberto Coaloa, Edoardo Pesce e il Gen. C.A. Franco Cravarezza, moderati dal sottoscritto. Un appuntamento con la Storia per approfondire un periodo ancora tutto da chiarire, specialmente per i non addetti ai lavori.
Di cosa si tratta? Ufficiale di
ordinanza del principe Umberto di Savoia dal 15 gennaio 1943 al 20 giugno 1944, il conte
Francesco di Campello, amico d’infanzia del Principe, gli fu sempre vicino
raccogliendone le confidenze e sollecitandolo a recitare una parte attiva. Il
diario è un documento eccezionale su Umberto, uomo e principe, ma anche una
testimonianza suggestiva su tutto un mondo, monarchico e conservatore,
cresciuto nel culto degli ideali risorgimentali e della tradizione
liberal-nazionale.
Le pagine
dedicate all’8 settembre '43 e ai gironi successivi costituiscono una fonte
attendibile, puntuale e minuziosa, ricca di particolari inediti, forse quella
definitiva, sugli avvenimenti che portarono al trasferimento del Re e del
governo nel Sud. Esse, allo stesso tempo, offrono una drammatica e colorita
rappresentazione del clima caotico, della confusione, del senso di smarrimento,
delle paure che regnavano in quelle ore, a tutti i livelli, nelle alte sfere
governative, nelle gerarchie militari, negli ambienti della Corte. Viene messa
in luce, anche, l’emarginazione di Umberto da ogni scelta decisionale e viene
sottolineato il dramma interiore del Principe di fronte alla partenza
precipitosa da Roma decisa da Badoglio. Campello rivela come fosse stato
perfino predisposto un piano per il rientro in aereo di Umberto a Roma, che non
fu possibile portare a termine per l’opposizione dei Sovrani e di Badoglio.
Illuminanti
sono anche le pagine che rivelano i giochi politici durante il Regno del Sud e
svelano le trame per cercare di imporre al re la reggenza: un progetto, questo,
poi superato con la Luogotenenza. Non meno suggestive le annotazioni, fitte di
giudizi in qualche caso impietosi, sui comandamenti e sulle autorità alleati
oltre che su uomini politici italiani di tuti gli schieramenti.
Umberto di Savoia Luogotenente del Regno d'Italia. |
Francesco di Campello (1905-1983) appartenente a una
illustre famiglia legata alla Casa Reale seguì la carriera militare dapprima in
Cavalleria e poi nella Regia Aeronautica. Al fianco di Umberto nel periodo del
Sud, si rifiutò di prestare giuramento alla Repubblica nel 1916. Nel dopoguerra
si occupò della Federazione Pugilistica Italiana e fu presidente del Circolo della
Caccia, una delle istituzioni più antiche e simboliche della Capitale.
Ecco il titolo del volume: “Un Principe nella bufera. Diario dell’ufficiale di ordinanza di Umberto 1943-1944 ” di Francesco di Campello (pp.125, euro 15,00).