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mercoledì 13 novembre 2013

OMICIDIO A CORTE. Massimo Centini indaga sulla misteriosa morte di Amedeo VII, il Conte Rosso



Il terzo appuntamento degli "Aperitivi Culturali 2013" dell’Associazione Immagine per il Piemonte si tiene giovedì 14 novembre, sempre nella Sala Principe Eugenio, via Legnano 2/b alle ore 18, ed è incentrato sull’ultimo libro di Massimo Centini, Omicidio a Corte. Indagine sulla morte del Conte Rosso, Amedeo VII di Savoia, edito da ArabA Fenice, prefazione di Vittorio G. Cardinali, costituisce un’interessante occasione per una lettura diversa di un frammento della storia sabauda. Con l'autore ne parlano lo storico Vittorio G. Cardinali e il docente Roberto Solari. Infatti, la morte di Amedeo VII, detto il Conte Rosso, è circondata da un’aura di mistero. Una fine naturale, a seguito di un grave incidente di caccia, o avvelenamento?
Amedeo VII il Conte Rosso
Da tempo gli storici cercano di dare una risposta. Ci prova oggi Massimo Centini: vestendo i panni dell’investigatore, prova a raccogliere indizi e informazioni, materiali d’archivio e notizie, organizzando il tutto con un’impostazione criminologica. Ne scaturisce un quadro interessante, sempre radicato nella storia e a tratti avvincente.
Un caso del XIV secolo raccontato con linguaggio semplice, ma sempre scientifico, che offre ai lettori tutte le necessarie informazioni metodologiche per l’approccio alle diverse tematiche trattate all’interno del testo. Un pratico contributo è costituito da tutta una serie di box distribuiti nei singoli capitoli e utili per approfondimenti e chiarimenti tecnici.
L’ultima fase della vita del Conte Rosso – che ha la sua scenografia nel castello di Ripaille – se osservata tenendo conto del brulicare di fatti che l’hanno caratterizzata, si presenta con i toni di un autentico giallo, anche se il plot è totalmente immerso nella storia e costellato di risvolti misteriosi, intrighi, presunte congiure e forse un po’ di magia.

Il clou della questione riguarda soprattutto le cause della morte Conte Rosso. La vicenda giuridica che ne seguì portò alla luce presunti errori diagnostici e terapie discutibili. Infatti, i rimedi impiegati dell’epoca potevano essere talmente bizzarri e lontani dall’attuale farmacopea da non consentire un giudizio in merito.
Intrighi di corte e manovre di potere, inevitabili in anni di frequenti guerre e segnati da un continuo ridisegno dei confini dei singoli domini, si inseriscono a buon titolo nel legittimare la vicenda come un vero e proprio giallo a sfondo storico: un lontano e misterioso episodio, contemporaneamente un’interessante testimonianza di storia e non ultima una vicenda che può essere osservata in modo suggestivo e appassionate attraverso l’ottica criminologica (vgc)