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venerdì 19 ottobre 2012
A MILANO BATTESIMO REALE PER IL PICCOLO PRINCIPE AMEDEO, DUCA DEGLI ABRUZZI
Assenti o non
invitati i Savoia Carignano
Com’è
nello stile sobrio e riservato di casa Savoia Aosta si è tenuto in giugno a
Milano per un ristretto gruppo d’invitati, oltre ai famigliari, il battesimo
del secondogenito di Aimone e Olga, il piccolo principe Amedeo di Savoia, a cui il nonno, attuale capo della Real Casa di
Savoia, ha conferito il titolo di Duca
degli Abruzzi, caduto in disuso dal 1933 quanto era morto il celebre principe
Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, ammiraglio, esploratore e alpinista al quale è
dedicato il Museo della Montagna di Torino.
Al
piccolo duca, nato a Neuilly sur Seine (Parigi) il 24 maggio 2011, battezzato dal
parroco della Basilica di San Marco, don Luigi Testore, sono stati imposti i
nomi Amedeo, in onore del nonno
paterno, e Michel, in onore del
nonno materno. Le madrine sono state le principessa Mafalda di Savoia e Marina
di Grecia e il padrino, l'amico di famiglia George Antaki.
Per
la cronaca mondana hanno partecipato al lieto evento, tra le corse divertite del
fratellino Umberto e delle cuginette, il principe Amedeo con Silvia di Savoia,
il papà e la mamma del battezzato, Aimone delle Puglie e Olga di Grecia, la
prima moglie del nonno Claudia d’Orlèans, le zie Mafalda e Maria Cristina di
Savoia-Aosta, quest’ultima figlia dell’eroe dell’Amba Alagi. Per la casa reale
di Grecia c’erano i principi Michele e Marina con altri esponenti e discendenti
di famiglie nobili e case reali europee strettamente imparentate con il
battezzato.
Nessun
Savoia del ramo Carignano era presente (non è stato invitato, non è potuto
intervenire?): né Vittorio Emanuele, né Emanuele Filiberto, né Maria Gabriella.
Anche se ormai la querelle tra i due rami sabaudi sembra così remota nel tempo
e finita da qualche anno.
Sergio
Boschiero, segretario nazionale dell'Unione Monarchica Italiana, sul sito Monarchia.it ha dichiarato: “I
monarchici italiani gioiscono assieme alla famiglia reale, adesso che le tre
generazioni della gloriosa casata sabauda rappresentano più che mai un’alternativa
per il futuro del nostro Paese” (v.g.c.)
LA STORIA INCISA NELLE MEDAGLIE DEI CITTADINI DELL'ORDINE
E’
un modo di raccontare la storia religiosa, artistica, civile e militare di
Torino e del Piemonte del tutto inconsueto e molto originale quello scelto dai
Cittadini dell’Ordine – società che vanta oltre 140 anni di successi nel campo
della vigilanza e della sicurezza – con la stampa del volume di Anna e
Alessandro Cremonte Pastorello di Cornour, Di medaglia in medaglia. Momenti di
storia (U. Allemandi), la cui presentazione si è tenuta presso “Torino
Incontra” con interventi di Massimo Centini, Renzo Rossotti, G. G. Massara e
Mario Brusa, in collaborazione con l’Associazione Immagine per il Piemonte.
Dal
1976 a oggi sono state coniate medaglie di innegabile valore (in argento e
bronzo) proponendo, ogni anno, un anniversario che, con giusto equilibrio,
celebra eventi e personalità ben note alla maggioranza, accanto ad altri eventi
e personalità che forse sono ricordati da una più stretta cerchia di persone.
Un corpus di grande qualità nato dalla sensibilità della famiglia Cremonte
Pastorello, attenta a volgere lo sguardo verso la storia, il bello, la memoria.
Come
ha ricordato l'antropologo Massimo Centini nella dotta prefazione: “La medaglia ha in sé qualcosa di
arcaico e di eterno. Nel nostro immaginario è soprattutto il segno del
raggiungimento di una mèta ambita e ottenuta spesso con fatica. A differenza
della moneta, ha un valore in quanto oggetto e non per la cifra che simbolizza.
Quindi è un valore relativo e per questo umanissimo. La medaglia si «vince» e
celebra il raggiungimento di un risultato. Ogni famiglia, in un modo o
nell’altro, una medaglia la possiede: può essere quella in cassetta di
sicurezza, quella di un parente che prima o poi sarà lasciata a qualcuno,
oppure si materializza con connotazioni velate di mito. Diventa così la
protagonista nella ricostruzione di genealogie e glorie familiari, in cui c’è
sempre qualcuno che va ricordato per le sue imprese da ritenere straordinarie”
(v.g.c.)
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