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lunedì 4 marzo 2013

IN ATTESA DEL 12° PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA


In attesa della nomina del 12° Presidente della Repubblica, l’Associazione Immagine per il Piemonte propone il corso “DAI RE AI PRESIDENTI: 150 anni di Capi di Stato in Italia. Grandi segreti e piccole virtù di 4 Re e 11 Presidenti raccontati da vicino” suddiviso in 8 lezioni di storia da marzo a giugno 2013 presso la Sala Principe Eugenio dell’Associazione, in via Legnano 2/b a Torino. Info: 345 0536937 – info@immagineperilpiemonte.it
I Capi di Stato dell’Italia sono stati finora 15: quattro Re e undici Presidenti della Repubblica. Da Umberto dalle bianche mani a Umberto II, la millenaria storia delle dinastia che ha fatto l’Italia registra i sovrani come capi morali degli italiani. Dal nascita del Regno (marzo 1861) la loro storia si confuse con quella del Risorgimento italiano. La monarchia sabauda svolse, durante questo periodo, anche una funzione di mediatrice tra l’Italia e l’Europa e fra gli italiani dei vari Stati ancora poveri di tessuto connettivo, mentre, dopo l’unità, si caratterizzò sempre più come monarchia fondata sul consenso popolare. Durante il Ventennio fascista si addensarono su di essa “nebbie e nubi”: la persona e le funzioni stesse del re furono gradualmente offuscate da quelle del duce nel quadro di una “diarchia” della quale uno degli elementi, il fascismo, conservava l’originaria vocazione repubblicana. Il Regno d’Italia (1861-1946) ebbe vita fino al 2 giugno 1946, data in cui un referendum istituzionale decretò la fine della monarchia e la nascita della repubblica. I sovrani furono 4: Vittorio Emanuele II, Umberto I, Vittorio Emanuele III e Umberto II.

Il primo presidente eletto secondo il dettato della Costituzione fu Luigi Einaudi. Il presidente eletto con il più ampio margine fu Alessandro Pertini che, nel 1978, raggiunse l'83,6% dei consensi (ossia 832 voti su 995). Giovanni Leone fu invece il Presidente che ottenne, nel 1971, il minor numero di consensi: il 52,0% (ossia 518 voti su 996). La sua elezione fu anche la più difficile e lunga della storia repubblicana, in quanto richiese 23 scrutini, protraendo i lavori parlamentari per quasi 25 giorni. Antonio Segni fu il primo presidente a dimettersi anticipatamente, a causa di un ictus. Poi, Giovanni Leone (nel 1978) e Francesco Cossiga (nel 1992), lasceranno in tono polemico pochi mesi prima a causa di contrasti ed incomprensioni con il Parlamento e i media. Enrico De Nicola è l'unico ad aver ricoperto sia l'incarico di Presidente del Senato che della Camera (quest'ultimo ruolo durante il Regno d'Italia). Ricoprì, successivamente, anche il ruolo di Presidente della Corte Costituzionale. Nella sua vita si ritrovò ad essere quindi la prima, la seconda, la terza e la quinta carica dello Stato. Cossiga (insieme a De Nicola) ha ricoperto anche l'incarico di Presidente del Senato, mentre, sempre Enrico De Nicola, Giovanni Gronchi, Giovanni Leone, Alessandro Pertini, Oscar Luigi Scalfaro e Giorgio Napolitano ricoprirono precedentemente anche la carica di presidente della Camera dei Deputati (Cossiga, Gronchi, Leone e Scalfaro vennero eletti proprio mentre ricoprivano la carica di presidente di una delle due Camere). Giuseppe Saragat ricoprì invece la carica di Presidente dell'Assemblea Costituente. Segni, Leone, Cossiga e Ciampi sono gli unici ad aver ricoperto la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri. Leone e Napolitano sono, fino ad oggi, gli unici presidenti che ricoprivano già il ruolo di senatore a vita. Nel mese di maggio 2013 verrà eletto il 12° Presidente della Repubblica Italiana. Come recita l’articolo 83 della Costituzione: “Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze… L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta”.
Il fattore umano è prevalente, ma è il Palazzo del Quirinale, con le sue vicende e i suoi personaggi, lo scenario spettacolare nel quale si svolgono gli avvenimenti che si vanno trasformando da cronaca in storia. Il Quirinale. Con i suoi undici inquilini, da De Nicola a Napolitano, ha sempre giocato un ruolo cruciale, anche quando è sembrato restare nell’ombra e nel silenzio (vgc).
Cambio della guardia davanti al Palazzo del Presidente della Repubblica.