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giovedì 19 giugno 2014

PICCOLI PRINCIPI da MADRID a STUPINIGI. Un'elegante e piccola mostra per rivalutare un gioiello del 700 piemontese


Elisabetta di Lorena, 1720 ca.
Dal novembre 2011 la Palazzina di Caccia di Stupinigi non faceva più parlare di se, mentre riprende la sua dignità di museo del Settecento da oggi fino al 30 dicembre con l’esposizione Piccoli Principi a Stupinigi di 19 dipinti appartenenti alla collezione dei ritratti degli infanti sabaudi che arredavano un tempo la galleria dei ritratti della palazzina di caccia. Si tratta di un'anteprima di alcune chicche sui 33 dipinti sul tema.
Pittore francese, Principessina di Lorena in fasce, sec. XVIII,  I quarto
Proprio nel giorno d’insediamento del nuovo re di Spagna Filippo VI, affiancato dalle due piccole figlie le Infante Leonor e Sofia, da Madrid a Stupinigi si ammirano i ritratti dei figli della Casa regnante sabauda, come ha scritto Federico Zeri: “già dalla nascita il rampollo della classe dominante è visto come colui che, da adulto, occuperà un posto di comando. Egli è l’anello di congiunzione tra il presente e il futuro”.
Senza contare un altro aspetto che collega i due eventi: sia la palazzina di Stupinigi che il palazzo reale di Madrid sono costruiti su disegno del grande architetto di Corte Filippo Juvarra.
Giuseppe Duprà, Maria Giuseppina con mappa e colomba, 1760 ca.
Una piccola mostra allestita da Elisabetta Ballaira e Angela Griseri posta lungo l’attuale percorso di visita nell’antibiblioteca e nella biblioteca alfieriane, mentre i restauri in corso hanno permesso di riaprire da poco il salone dell’anticappella e la cappella di S. Uberto. I commissari Giovanni Zanetti e Cristiana Maccagno hanno ricordato che l’Ordine Mauriziano è un ente autonomo che deve gestire e valorizzare beni pubblici (oltre a Stupinigi, le abbazie di Ranverso e Staffarda, l’Archivio Storico, secondo dopo quello di Stato), sottolineando che da poco tutta la struttura operativa della palazzina (22 dipendenti) si è insediata in un’ala apposita, senza dimenticare il fondamentale apporto degli sponsor, come la Consulta per i beni artistici e culturali di Torino. Ma senza un coordinamento tra sistemi culturali del territorio – sempre nelle parole dei commissari – non si può assicurare continuità ed efficienza della fruizione. “Con la reggia di Venaria i rapporti sono aperti – sottolinea Maccagno – ma siamo enti diversi”.
Dalla lettura dei quadri restaurati emergono le storie dei figli di re Carlo Emanuele III e delle tre mogli, Anna Cristina Luisa di Baviera, Polissena d’Assia Rheinfels ed Elisabetta di Lorena, di mano della pittrice torinese Maria Giovanna Battista Clementi, detta la Clementina. Un altro gruppo è quello dei figli di re Vittorio Amedeo III e di Maria Antonia Ferdinanda di Spagna, databili tra il 1760 e il ‘68 e realizzati dai pittori torinesi Domenico e Giuseppe Duprà. A conclusione il gruppo dei principini di Orléans e di Lorena di scuola francese. Si rimane colpiti da due piccoli stretti in fasce come mummie. Fin dalla nascita il neonato regale deve essere chiuso entro rigide strutture, che gli rendono impossibile ogni movimento autonomo. Come scrive sempre Zeri: “secondo la mentalità del 700 il bambino è qualcosa di negativo, se non pericoloso, perché ignora del tutto il ruolo che, una volta cresciuto, dovrà assumere” (V.G.C.)
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Piccoli Principi a Stupinigi (fino al 20 dicembre), Stupinigi, Nichelino, tel. 011-3581220 - www.ordinemauriziano.it - facebook.com/Stupinigi.Mauriziano Orari: mart.-ven. 10-17,30 dalle 10 alle 17.30; sab. e festivi 10-18.30, lun. chiuso. Ingresso mostra e percorso museale: intero 12 €, ridotto 8 €

Vista su Torino dal balcone del Salone d'Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi.