L’autrice è una delle più grandi biografe
di Gustavo Rol
Con
la voce di Mario Brusa, il romanzo di Maria Luisa Giordano “Lo scarabeo di
giada” (Ananke edizioni) diventa un agile audiolibro. E’ stato presentato ieri
all’Auditorium Orpheus da Mia Peluso e Ruggero Bianchi a cura dell’Associazione
Immagine per il Piemonte. Una storia "normale" se non fosse
impregnata di riferimenti all'antico Egitto (da cui il titolo) e al mondo
astrale, dal quale Giordano, la notissima biografa del sensitivo Gustavo Rol
(1903-1994), ha tratto ispirazione e inserito numerosi riferimenti. Questo
grande piemontese affascina ancora molti lettori e appassionati. Abbiamo
chiesto alla sua biografa e amica il perché di questo persistente ricordo: “la
sua fama e il suo fascino erano legati alle sue straordinaria facoltà, ma anche
e soprattutto alla sua umanità, alla sua vivace intelligenza, alla sua profonda
spiritualità e alla sua vasta cultura. Il suo stile di vita era sobrio e appartato,
coerente e fedele ai suoi principi di credente. Rol dava la dimostrazione che,
al di là della materia, esistono delle forze dello spirito che non conosciamo e
che provengono da Dio, che lo spirito dell'uomo sopravvive alla morte fisica.
Profondamente religioso si riteneva solo uno strumento della grazia divina non
un medium o un veggente”.
Conclude
la Giordano: “Acquistò ben presto una vasta notorietà che gli consentì di
entrare in rapporti di stima e amicizia con alcuni tra i più importanti personaggi
del 900, come Fermi, Einstein, D'Annunzio, Mussolini, De Gaulle, Kennedy,
Reagan, Cocteau, Dalì, Agnelli, Buzzati, Fellini, Gassmann, Zeffirelli. Soleva
dire che la scienza spiega solo il 5% della realtà. Rol è stato un esploratore
dell'altro 95%. Dove conferiva all'uomo, come “spirito intelligente” una parte
seppur microcosmica, nel mistero dell'universo” (vgc).