E’
un modo di raccontare la storia religiosa, artistica, civile e militare di
Torino e del Piemonte del tutto inconsueto e molto originale quello scelto dai
Cittadini dell’Ordine – società che vanta oltre 140 anni di successi nel campo
della vigilanza e della sicurezza – con la stampa del volume di Anna e
Alessandro Cremonte Pastorello di Cornour, Di medaglia in medaglia. Momenti di
storia (U. Allemandi), la cui presentazione si è tenuta presso “Torino
Incontra” con interventi di Massimo Centini, Renzo Rossotti, G. G. Massara e
Mario Brusa, in collaborazione con l’Associazione Immagine per il Piemonte.
Dal
1976 a oggi sono state coniate medaglie di innegabile valore (in argento e
bronzo) proponendo, ogni anno, un anniversario che, con giusto equilibrio,
celebra eventi e personalità ben note alla maggioranza, accanto ad altri eventi
e personalità che forse sono ricordati da una più stretta cerchia di persone.
Un corpus di grande qualità nato dalla sensibilità della famiglia Cremonte
Pastorello, attenta a volgere lo sguardo verso la storia, il bello, la memoria.
Come
ha ricordato l'antropologo Massimo Centini nella dotta prefazione: “La medaglia ha in sé qualcosa di
arcaico e di eterno. Nel nostro immaginario è soprattutto il segno del
raggiungimento di una mèta ambita e ottenuta spesso con fatica. A differenza
della moneta, ha un valore in quanto oggetto e non per la cifra che simbolizza.
Quindi è un valore relativo e per questo umanissimo. La medaglia si «vince» e
celebra il raggiungimento di un risultato. Ogni famiglia, in un modo o
nell’altro, una medaglia la possiede: può essere quella in cassetta di
sicurezza, quella di un parente che prima o poi sarà lasciata a qualcuno,
oppure si materializza con connotazioni velate di mito. Diventa così la
protagonista nella ricostruzione di genealogie e glorie familiari, in cui c’è
sempre qualcuno che va ricordato per le sue imprese da ritenere straordinarie”
(v.g.c.)
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